Qui ci occupiamo del Joystick Logitech Extreme 3D Pro, che è tra
quelli presentati nell'articolo Descent
II su un PC moderno. È stabile e maneggevole, ha sei pulsanti
comodi da azionare sullo stick, il prezzo è abbastanza accessibile per
cui è conveniente averne uno di scorta per giocare mentre l'altro è in
riparazione.
Ormai è sulla piazza da oltre due
decadi, essendo disponibile al pubblico dal 30 Agosto 2003 (al prezzo
consigliato di 40 USD, all'epoca).
Il Joystick Logitech Extreme 3D Pro è
dotato di interfaccia USB, come i modelli Logitech WingMan Force
(1998), Wingman Attack 2 (2001), WingMan Force 3D (2001), Wingman
Attack 3 (2002).
I precedenti modelli Logitech WingMan
Warrior (1997), WingMan Extreme Digital (1997), WingMan Extreme
Digital 3D (2000) erano dotati di interfaccia Game Port digitale.
I modelli Logitech più vecchi erano dotati di interfaccia Game Port
analogica: WingMan (1996), WingMan Extreme (1996), WingMan Attack
(1998).
Prevenire i malfunzionamenti è importante almeno quanto ripararli,
qualche precauzione non guasta.
La polvere e l'umidità sono nemici dei
componenti elettromeccanici. I dispositivi industriali di solito sono
robusti e ben sigillati, ma i nostri Joystick sono oggetti di consumo,
fragili e permeabili alla polvere.
Conserviamo i JS che non usiamo, quelli
che teniamo di scorta, nella loro confezione originale o meglio ancora
dentro sacchetti di plastica, al riparo dalla polvere, possibilmente
insieme a un paio di bustine di essicante contro l'umidità (gel di
silice). Il mobile dove li conserviamo dovrebbe essere in un luogo
asciutto, possibilmente non in cantina.
Cerchiamo di tenere al riparo anche il
JS che usiamo tutti i giorni. Appoggiamolo su un ripiano sotto il
tavolo, magari protetto da un sacchetto antipolvere.
Prima di riparare, calibriamo.
Non bisogna avere fretta di dichiarare
guasto un Joystick (JS).
- Quando il JS fa le bizze proviamo a
staccare e ricollegare la spina USB, poi a chiudere e riavviare
Descent, poi a riavviare il computer (specialmente in Windows).
- La calibrazione a volte fa miracoli.
Il menu di D2 originale (versione DOS) offriva l'opzione CALIBRATE
JOYSTICK, ma le versioni moderne no. In Windows esiste un'apposita
finestra di configurazione. In Linux il programmino jstest-gtk ci
aiuta anche per la calibrazione del JS.
- Quando la navetta ruota con lo stick
in posizione centrale, ricalibriamo il JS.
- Quando un asse o il tasto HAT non
danno segni di vita, ricalibriamo il JS.
- Dopo qualche settimana di uso
intensivo, a causa dell'usura, può essere il caso di calibrare il JS.
- Quando cambiamo JS è normale eseguire
una calibrazione.
- Durante la calibrazione portiamo
completamente a fine corsa tutti gli assi, più di una volta.
Non dimentichiamo la rotazione dello stick. Azioniamo
anche il tasto HAT in tutte le direzioni per essere sicuri che
venga rilevato. Calibriamo anche l'acceleratore (Thrust o Throttle)
anche se non lo usiamo in Descent.
- Se dopo la calibrazione rimane una
piccola rotazione residua, priviamo con l'opzione JOYSTICK DEADZONE
(menu OPTIONS > CONTROLS > JOYSTICK CALIBRATION).
Quali guasti ripariamo.
Se giochiamo a Descent con JS e tastiera, i malfunzionamenti del tasto
HAT sono i guasti di gran lunga più frequenti per questo tipo di JS (e
anche per altri). Ricordiamo che nei simulatori di volo il tasto HAT
serve per il POV (Point of View), mentre in Descent ne facciamo
un uso estremo (movimenti di traslazione incessanti e bruschi).
Per ora proviamo a riparare solo questo tipo di guasti, basterà a prolungare
moltissimo la durata del JS. Con nostra sorpresa, abbiamo
constato che i JS riparati come indicato di seguito durano più di
quelli nuovi.
Tra gli altri guasti tipici ma meno frequenti (che qui non trattiamo)
troviamo il malfunzionamento di uno (o più) dei pulsanti e di uno (o
più) dei tre assi di rotazione.
Nella figura seguente vediamo il tasto HAT con gli otto
spostamenti che controlla.
Apriamo l'applicazione che usiamo per
calibrare il JS e controllarne il funzionamento (nella figura seguente
vediamo l'apposita finestra in Windows).
Quando il JS funziona regolarmente, se
muoviamo il tasto HAT in cerchio dovremmo vedere attivarsi gli
spostamenti in tutte le otto direzioni, come nel video seguente
(programma jstest-gtk in Linux).
Quando il tasto HAT comincia a fare
cilecca diventa impossibile azionare lo spostamento in una o più
direzioni. Nel video seguente mancano gli spostamenti in basso a
sinistra e in basso a destra. Il perno del tasto HAT non riesce a
raggiungere contemporaneamente le coppie di microinterruttori
interessati. Più avanti scopriremo perché questo succede e come
rimediare al problema.
C'è un altro tipo di malfunzionamento,
meno frequente, quando il tasto HAT non torna sempre in posizione
centrale e tende invece a incastrarsi, per esempio a destra. Il
movimento corrispondente (per esempio verso destra) rimane azionato
senza volerlo.
Per curiosità vediamo nella figura
seguente la riparazione di un Joystick Microsoft Sidewinder Precision 2
(oggi difficile da trovare). Con l'uso, i quattro micro-interruttori si
piegavano all'indietro finché il perno del tasto HAT non riusciva più a
raggiungerli. Si rimediava avvolgendo un anello di filo di rame nudo
attorno ai micro-interruttori, con un punto di saldatura per non farlo
scivolare. Poi si torceva il filo per serrare l'anello. Il trucco
funzionava e dava nuova vita al JS. Questo trucco però non serve a molto
con il JS che stiamo trattando.
La figura risale al 2001 e viene
dall'ottimo sito web di 1Tech, che oggi non esiste più.
Smontare lo stick.
Per riparare il JS bisogna saperlo
smontare e soprattutto rimontare senza fare danni. Qui vedremo come
smontare solo lo stick, non la base. Con un po' di pratica è un lavoro
che richiede pochi minuti.
Avvertenza: tentiamo la prima
riparazione solo su un JS che altrimenti andremmo ad eliminare. Se
possiamo riutilizzarlo in qualche altro modo non conviene
manometterlo. Non c'è garanzia di successo, anzi, potremmo distruggere
definitivamente il JS.
Bastano pochi attrezzi: qualche
cacciavite piatto e cacciavite a croce di dimensioni
assortite, un paio di oggetti appuntiti. La pinzetta non è
indispensabile ma può tornare utile. Possono tornare utili del nastro
adesivo di carta e un bicchierino dove mettere le viti per non
perderle. Soprattutto occorrono un ampio piano di lavoro ben
sgombro, buona illuminazione e buona vista (o un paio di
occhiali per vedere da vicino). Occorre anche tanta, ma tanta, delicatezza:
il JS è di plastica, non di metallo: si rompe!
Cominciamo a svitare e rimuovere queste
cinque viti. Le due viti in basso sono nascoste dal manicotto di
gomma che nella figura seguente è stato abbassato. Attenzione: la vite
in alto è più piccola delle altre, cerchiamo di non confonderla. Una
volta rimosse, mettiamole in un recipiente per non perderle.
Lo stick si divide in due parti in senso
verticale sganciando la linguetta ad incastro (in basso a
sinistra nella figura). Se ci dimentichiamo di sganciarla probabilmente
si romperà.
Adesso ci vuole mano ferma e
delicatezza. Cerchiamo di rimuovere la metà sinistra dello stick,
mantenendo in posizione la metà destra, che fisseremo con un pezzetto di
nastro adesivo di carta allo stelo centrale, come si vede nella figura
seguente. In questo modo eviteremo di dover rimontare la molla a spirale
che agisce sulla parte destra. Se non ci riusciamo poco male, vedremo
più avanti come rimontare la molla.
Incastriamo il gruppo che contiene il
tasto HAT nella parte destra dello stick e togliamo di mezzo la parte
sinistra.
Già che ci siamo, approfittiamone per
fissare con una piccolissima goccia di Attack (adesivo
cianoacrilico) il perno del pulsante posto sulla parte sinistra dello
stick, così semplificheremo il rimontaggio. Vedere la figura seguente.
Attenzione: teniamo lontana la scheda elettronica dalla
parte che stiamo incollando! I vapori di cianoacrilato
possono danneggiare i componenti elettromeccanici, specialmente i
micro-interruttori.
Se nelle operazioni precedenti dovesse
staccarsi il pulsante di sparo (grilletto) poco male. Lo infiliamo
delicatamente sul suo perno, rimettiamo in posizione la sua piccola
molla e lo azioniamo per controllare che si muova nel modo che ci
aspettiamo.
Nella figura seguente ho rimosso entrambe le metà dello stick, per
chiarezza. Potremmo già procedere alla riparazione, saltando alla parte
Smontaggio del tasto HAT. La sezione che segue, Smontaggio della scheda, è facoltativa.
Smontaggio della scheda HAT
(facoltativo).
Scolleghiamo i cavetti che vanno alla
scheda del tasto HAT.
Facciamo attenzione a non danneggiare i
due piccoli connettori multipolari; possiamo aiutarci con un oggetto
appuntito. Quando le rimonteremo faremo attenzione alle guide che
impediscono di infilarle al contrario: basta non forzare e il gioco è
fatto.
Adesso possiamo vedere bene il funzionamento del tasto HAT. Il perno del
tasto HAT è fissato con una vite al suo cesto di supporto e agisce sui
quattro micro-interruttori arancioni. Il tasto HAT non ruota perché la
sua sede nel cestello di supporto è quadrata. Anche questi componenti
meccanici sono di plastica e vanno trattati con delicatezza.
Per smontare la scheda allentiamo e rimuoviamo le tre viti evidenziate
nella figura che segue.
Già che ci siamo, approfittiamone per fissare con tre piccolissime
goccie di Attack (adesivo cianoacrilico) i perni dei pulsanti, così
semplificheremo il rimontaggio. Vedere la figura seguente. Attenzione:
teniamo lontana dalla scheda elettronica la parte che stiamo
incollando! I vapori di cianoacrilato danneggiano i componenti
elettromeccanici.
Questa è la scheda (figura seguente). Ingrandiamo la figura e osserviamo
che i micro-interruttori arancioni sono sporchi di nero: è la plastica
del tasto HAT che si consuma con l'uso e si deposita lì.
Smontaggio del tasto HAT.
Per smontare il tasto HAT dal suo
cestello di supporto, allentiamo e rimuoviamo la sua vite di fissaggio.
Attenzione: afferrare e tenere fermo il tasto HAT con l'altra mano
mentre si svita! In caso contrario la torsione provocata dal
cacciavite può rompere la sede quadrata del cestello di plastica. A
maggior ragione bisognerà tenere fermo il tasto HAT quando andremo a
serrare di nuovo la vite per rimontarlo.
Questa vite è diversa dalle altre.
Cerchiamo di non perderla e di non confonderla con le altre.
Questo è il tasto HAT, e finalmente
vediamo il problema. Le creste del profilo scanalato conico non
agiscono bene sui micro-interruttori perché sono consumate. Nelle
figure seguenti confrontiamo un tasto HAT nuovo con uno usato.
Se avessimo un tasto HAT di ricambio
potremmo sostituirlo, ma purtroppo questi ricambi non sembrano
disponibili. Qualcuno di noi li sta ancora cercando, ma finora non ha
avuto molto successo.
Riparazione del tasto HAT (1).
Questo è un problema semplice. A volte il tasto HAT non dà più segni
di vita, mentre gli altri assi funzionano normalmente. Allora
stacchiamo e riattacchiamo il cavetto del JS, spegniamo e riaccendiamo
il computer, poi ricalibriamo il JS, ma ancora nessun segno di vita.
Guardiamo la scheda del tasto HAT. A
volte questi connettori multipolari si sfilano un pochino e non fanno
più contatto (di solito quello di sinistra nella figura). Può
succedere quando il JS subisce degli urti. In questo caso basta
infilare correttamente i connettori spingendoli delicatamente fino in
fondo. Attenzione: NON fissiamo mai i connettori con la colla.
Se invece il contatto c'è ma è
parziale o irregolare, il connettore potrebbe essere ossidato. Il
problema si può risolvere con una bomboletta di spray
antiossidante-detergente (per esempio WD-40, CRC 2-26 o prodotti
simili). Però attenzione: evitiamo di spruzzare il
prodotto sulla scheda elettronica. Applichiamone pochissimo
solo sui perni dopo aver estratto il connettore. Poi infiliamo ed
estraiamo il connettore qualche volta per distribuire il liquido.
Eliminiamo il liquido in eccesso con un panno pulito.
Riparazione del tasto HAT (2).
Quando il profilo del tasto HAT è consumato possiamo ricostruirlo con
una tecnica usata dagli appassionati di modellismo. Sfrutteremo il fatto
che aggiungendo del bicarbonato di sodio al cianoacrilato si ottiene una
miscela molto resistente.
Ecco cosa ci occorre: adesivo cianoacrilico (Attack, Locktite,
supercolla, chiamatelo come volete). Poi del bicarbonato di sodio, un
pennellino, della tela smeriglio fine (grana 150-300), un ago, qualche
cacciavite.
Di solito tutti hanno un po' di adesivo
cianoacrilico in casa, ma se dobbiamo comprarlo diamo la preferenza alla
colla 401, un prodotto cinese che costa meno e si conserva meglio.
L'indurimento degli adesivi
cianoacrilici è innescato dall'umidità: una volta aperto, è meglio
conservare il barattolo all'asciutto (meglio ancora in una scatola con
del gel di silice). Dopo due minuti o anche meno i pezzi incollati si
possono maneggiare, dopo un'ora circa si ha l'indurimento parziale, ma
occorrono da 8 a 24 ore per ottenere la resistenza massima.
Attenzione: gli adesivi cianoacrilici sono pericolosi. Causano
irritazione cutanea, irritazione alle vie respiratorie, grave
irritazione oculare (indossiamo occhiali protettivi e lavoriamo in un
locale ventilato). È meglio avere a portata di mano dell'acetone
per sciogliere la colla nel caso che le dita si incollino tra loro. I
vapori di cianoacrilato possono mettere fuori uso i micro-interruttori,
per cui teniamo le schede elettroniche lontano dalle parti trattate col
cianoacrilato.
Il bicarbonato di sodio "per uso alimentare" invece non è pericoloso:
qualcuno lo usa per fare i dolci, qualcuno ne prende mezzo cucchiaino
ogni tanto contro l'acidità di stomaco, qualcuno lo usa come deodorante.
La sua formula chimica è NaHCO3. In inglese si chiama Sodium
bicarbonate, baking soda, bicarbonate of soda.
Facciamo girare nel frullatore qualche
cucchiaio di bicarbonato per un minuto o due. Otterremo così una grana
più fine e più uniforme. Poi lo conserveremo in un barattolino di vetro
ben chiuso.
Iniziamo la ricostruzione. Applichiamo una piccolissima goccia
di colla cianoacrilica sulla parte usurata della cresta del
profilo scanalato (figura seguente). Attenzione: non
facciamolo cadere sui fianchi perché faremo fatica a toglierlo.
Versiamo del bicarbonato su un foglio di
carta. Con delicatezza, spargiamo sull'adesivo una bella spolverata di
bicarbonato. Dopo una decina di secondi immergiamo il pezzo nel
bicarbonato. Dopo qualche minuto togliamo il bicarbonato in eccesso con
il pennellino. Ripetiamo il procedimento sulla cresta
successiva, e poi sulle altre. Alla fine ci troveremo con qualcosa del
genere (figura seguente).
L'aspetto non è dei migliori, ma
lasciamo seccare per un'ora circa poi usiamo della tela smeriglio fine
per far diventare le creste lisce e regolari.
Se un po' di colla è caduta nelle gole del profilo potremo eliminarla
con un ago e un cacciavite piccolo. Nei casi più gravi e disperati
proviamo a ripassare le gole con un piccolo trapano da modellisti (tipo
Dremel) e la punta per fresare.
Otterremo qualcosa del genere (figura
seguente). Le creste sono ancora un pochino "grasse" ma proviamo a
collaudarlo così. Brutto a vedersi ma funziona, che è quello che
ci interessa.
Un altro problema meno frequente è il
seguente. Spingendo (delicatamente) il tasto HAT, dovrebbe finire a raso
nella sua sede quadrata (figura a sinistra). Se sporge (figura a destra)
vuol dire che abbiamo a che fare con un altro tipo di usura.
Succede che a forza di premere sul tasto
HAT, il suo perno si consuma anche nei punti indicati in rosso nella
figura seguente. Venendo a mancare lo spallamento, il tasto HAT entra
eccessivamente nella sua sede.
Se l'usura è poca non succede niente, ma
se è troppa il tasto HAT non torna in posizione centrale. Tende a
incastrarsi in una posizione e il movimento corrispondente resta
azionato.
Anche in questo caso possiamo rimediare
con un'operazione di ricostruzione (figura seguente).
Qualche passata delicata con una lima
piccola servirà a ridare al nostro perno la sua forma a gradino
originale.
Controlliamo l'esito del lavoro:
spingendo delicatamente il tasto HAT nella sua sede dovrebbe andare a
raso, o quasi.
È il momento di rimontare il tasto HAT
nella sua sede quadrata e fissarlo con la sua vite.
Attenzione: afferrare e tenere fermo il tasto HAT con l'altra mano
mentre si avvita! In caso contrario la torsione provocata dal
cacciavite può rompere il cestello di plastica.
Collaudo.
Avvertenza: l'adesivo cianoacrilico indurisce parzialmente in
un'ora circa, sufficiente per eseguire il collaudo e rimontare il JS (se
il collaudo ha successo). Ma la piena resistenza si raggiunge dopo 8-24
ore, quindi aspettiamo un giorno prima di usare davvero il JS.
Portiamoci nella condizione della figura seguente (meglio ancora se
siamo riusciti a tenere in posizione la metà destra del JS).
Colleghiamo il cavo USB, accendiamo il
PC e controlliamo il funzionamento del JS con l'apposito programma. Se
siamo fortunati il tasto HAT funzionerà al primo colpo. In caso
contrario è facile smontare il tasto e dare qualche ritocco al profilo
scanalato per "smagrire" le creste, poi proveremo di nuovo.
Avvertenza: quando colleghiamo il cavo USB, l'elettronica sarà
alimentata mentre il JS è ancora aperto con i componenti esposti.
Teniamo lontani cacciaviti e oggetti metallici, potremmo causare un
corto circuito e rovinare il JS.
Rimontaggio.
Per rimontare il JS, eseguiremo in
ordine inverso le operazioni di smontaggio.
Però se non siamo riusciti a tenere in sede la metà destra del JS
dovremo fare i conti con la molla che agisce sull'asse di rotazione
verticale del JS. Guardiamo la figura seguente. La molla deve trovarsi
nella posizione indicata. Se è uscita dalla sua sede dobbiamo
rimettercela. Per farlo, prendiamo tra pollice e indice le due estremità
sporgenti della molla, poi ruotiamo le dita in senso orario in modo da
tenderla, poi la abbassiamo e infiliamo le estremità sporgenti negli
spacchi visibili nella figura seguente. Non è difficile.
Nella figura seguente si vedono le due
sedi che si trovano nella metà destra dello stick, dove dobbiamo
infilare le due estremità sporgenti della molla. Dopo aver montato la
metà destra dello stick, ruotandola dovremmo sentire il ritorno elastico
della molla che la riporta in posizione centrale.
A questo punto montiamo la metà
sinistra dello stick. Facciamo in modo che la levetta del
potenziometro azionato dalla rotazione della leva entri nella sua sede
(figura seguente). Non dimentichiamo di far scattare la linguetta
inferiore.
Inseriamo le cinque viti che chiudono lo stick. Ricordiamoci che la
vite in alto è più piccola delle altre.
Evitiamo di serrare completamente una vite alla volta. Per distribuire
meglio gli sforzi sulle parti di plastica facciamo così: prima
puntiamo tutte le viti ma senza serrarle; poi serriamole tutte
leggermente; poi tutte completamente. Ma non serriamole troppo! Le
sedi delle viti sono di plastica e si rovinano.
Se serriamo troppo una vite, al punto
che la sua sede si rovina e non tiene più, possiamo ripararla
smontando lo stick e mettendo una piccola goccia di
adesivo cianoacrilico nella sede rovinata. Poi aspettiamo un'ora e
riproviamo.
Avvertenze particolari.
- Bisogna agire sempre con delicatezza, senza schiacciare i sottili
cavi elettrici.
- Se le due metà dello stick non combaciano bene vuol dire che
qualcosa non va, è meglio ripetere il montaggio.
- Dopo il montaggio colleghiamo il JS
e controlliamo di nuovo il funzionamento; se qualcosa non va,
smontiamolo e rimontiamolo. A volte un piccolo errore di posizione o
una tensione eccessiva sulle parti provocano anomalie di
funzionamento.
Conclusione.
Guardando questi componenti meccanici di plastica mi viene da pensare:
"Che bello se almeno il tasto HAT fosse di metallo, anche una lega di
alluminio economica andrebbe bene. Ma mi accontenterei di poter
acquistare i pezzi di ricambio".
"Good luck, Material Defender. Dravis out".
Note legali. I
nomi e le immagini dei Joystick e di tutti gli altri prodotti
commerciali riportati in questo articolo appartengono ai
rispettivi proprietari e sono protetti
ai sensi delle leggi nazionali e internazionali sulla proprietà
intellettuale.